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Licenziamento valido in base alla gravità dell'addebito: non rileva il metodo della contestazione

In tema di licenziamento per giusta causa, la Corte di Cassazione ha statuito che ai fini della validità del provvedimento espulsivo non rileva il metodo utilizzato dal datore di lavoro nell'esercizio del suo potere disciplinare per la contestazione, purché siano rispettate le finalità di certezza della manifestazione della volontà di licenziare e di ricezione della stessa da parte del destinatario. Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 1026 del 21 gennaio 2015, ha precisato che non ha rilevanza il giudizio del datore sulla gravità dei fatti contestati al lavoratore, dal momento che compete al giudice di merito l'apprezzamento della legittimità e congruità della sanzione irrogata, il quale, se adeguatamente motivato, si sottrae al riesame in sede di legittimità.

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