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Revoca organo di controllo delle S.r.l. solo con Decreto del tribunale: Nota Ministero della Giustizia

Con Nota 13 gennaio 2015, n. 4865 (allegata alla Circolare MISE 19 gennaio 2015, n. 6100), il Ministero della Giustizia ha fornito la sua interpretazione in merito all'abrogazione dell'art. 2447, comma 2, C.C. (ad opera dell'art. 20, comma 8, D.L. n. 91/2014), con il quale era previsto l'obbligo di nomina dell'organo di controllo per le S.r.l. con capitale superiore ad euro 120.000,00.In particolare, il Ministero della Giustizia ritiene che, qualora i soci deliberino la revoca del collegio, la cui nomina sia avvenuta:in vigenza delle nuove regole previste con il D.L. n. 91/2014;oppure, in base alle disposizioni previgenti, la relativa delibera deve essere approvata con Decreto del Tribunale.Si fa presente, al riguardo, che il Consiglio nazionale del Notariato (Studio n. 1129-2014/I) aveva invece ritenuto legittima ed efficace la revoca dell'organo di controllo, senza necessità di Decreto di approvazione del Tribunale.

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Il collaboratore part time non fa scattare automaticamente l'autonoma organizzazione: Cassazione

Con Sentenza 27 gennaio 2015, n. 1544 la Corte di Cassazione ha chiarito, in tema di autonoma organizzazione ai fini IRAP, che la collaborazione di un inserviente part time non è di per se stessa sufficiente, a prescindere dal concreto contenuto qualitativo e quantitativo delle relative prestazioni, ad integrare il presupposto impositivo.Secondo la Corte, infatti, l'automatica sottoposizione ad IRAP del lavoratore autonomo che disponga di un dipendente vanificherebbe l'affermazione di principio desunta dalla lettera della legge e dal testo costituzionale, secondo cui il giudice deve accertare in concreto se la struttura organizzativa costituisca un elemento potenziatore ed aggiuntivo ai fini della produzione del reddito.

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Non c'è evasione contributiva in caso di riqualificazione retroattiva di un rapporto di lavoro subordinato

La Corte di Cassazione, con Sentenza n. 1476 depositata in data 27 gennaio 2015, si pronuncia in merito alle sanzioni da applicare nei casi di mancato o incompleto versamento dei contributi previdenziali da parte di quei datori di lavoro che, a seguito di una sentenza del tribunale del lavoro, sono tenuti a riqualificare il rapporto di lavoro autonomo in rapporto di lavoro subordinato con effetto retroattivo. A tale riguardo la Suprema Corte chiarisce che, in tali ipotesi, il mancato pagamento dei contributi previdenziali e assicurativi non integra la fattispecie dell'evasione contributiva bensì quella dell'omissione contributiva.

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Qualifica di ONLUS e attività consultoriale a pagamento: Risoluzione

Con Risoluzione 23 gennaio 2015, n. 10, l' Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito alla possibilità per una ONLUS di mantenere la propria qualifica qualora svolga attività consultoriale a pagamento.In particolare, l'Amministrazione finanziaria ha precisato che, se le cure a pagamento prestate dal consultorio sono necessarie per terminare la terapia in corso e sono equiparabili a quelle istituzionali rimborsate dalla Regione, la fondazione non perde la qualifica di ONLUS. Tali prestazioni aggiuntive non devono però essere prevalenti rispetto alle attività istituzionali e i relativi proventi non devono superare il 66% delle spese complessive dell'organizzazione.

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Il credito esistente ma non ancora utilizzabile non può essere compensato: Cassazione

Con Sentenza 26 gennaio 2015, n. 3367, la Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti in merito alla nozione di credito esistente ma non spettante.In particolare, i Giudici hanno stabilito che il contribuente che fa valere un credito esistente ma non ancora utilizzabile nell'immediato è responsabile di indebita compensazione.

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POS non rispettato: condannati datore e coordinatore della sicurezza

Condannati per omicidio colposo il datore di lavoro e il coordinatore della sicurezza del cantiere per l'omessa verifica del rispetto del piano operativo di sicurezza (POS) in cantiere, anche se l'incidente nel quale l'operaio perde la vita è causato da un lavoratore autonomo terzo rispetto all'azienda.La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 3272 pubblicata il 23 gennaio 2015, ha ribadito che le norme antinfortunistiche intendono tutelare non solo i lavoratori dipendenti, ma in generale tutte le persone che si trovano nell'area di cantiere e, nel caso in specie, datore di lavoro e coordinatore della sicurezza sono stati individuati come responsabili per aver mancato ai loro obblighi in materia di prevenzione antinfortunistica.

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INPGI: retribuzioni convenzionali per i giornalisti operanti all'estero per l'anno 2015

Come noto sulla G.U. n. 17/2015 è stato pubblicato il Decreto 14 gennaio 2015, con il quale il Ministero del Lavoro ha fissato, per l'anno 2015, le retribuzioni convenzionali, differenziate per categoria di appartenenza (operai, impiegati, quadri e dirigenti) e settori di attività, da utilizzare per il calcolo di contributi e imposte dei lavoratori italiani operanti all'estero.L'INPGI, con Circolare n. 2 del 23 gennaio 2015, riepiloga le retribuzioni convenzionali da prendere a riferimento per il calcolo dei contributi dovuti per l'assicurazione obbligatoria a favore dei giornalisti operanti nei Paesi extracomunitari non legati all'Italia da accordi di sicurezza sociale. Tali retribuzioni si applicano non soltanto ai giornalisti italiani, ma anche ai giornalisti cittadini degli altri Stati UE ed ai giornalisti extracomunitari, titolari di un regolare contratto di lavoro in Italia, inviati dal proprio datore in un Paese extracomunitario.

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Contributo addizionale CIG: nuova modalità di richiesta e pagamento da parte INPS

Con il Messaggio n. 591 del 26 gennaio 2015, l'INPS interviene sulle modalità di comunicazione e richiesta di pagamento da parte dell'Istituto in merito al contributo addizionale dovuto dalle aziende in caso di attivazione di CIG a pagamento diretto.In particolare, l'INPS precisa che '.(..) è stato realizzato un nuovo flusso procedurale concernente il contributo addizionale relativo a pagamenti diretti CIG il cui rilascio è previsto a breve e verrà comunicato con messaggio contenente le nuove istruzioni operative'.L'Istituto rende noto che le principali novità consistono nell'invio massivo mensile delle notifiche di pagamento per i soli aggregati (somma dei contributi per sede e matricola), che raggiungonoo l'importo soglia stabilito che verrà indicato nel suddetto messaggio.

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Non sussiste mobbing in caso della mancata disponibilità allo svolgimento di compiti accessori

Secondo la Corte di Cassazione non sussiste mobbing, qualora il dipendente non sia disponibile a svolgere compiti accessori, dal momento che la struttura di piccole dimensione ha un organico limitato e tenuto a rispondere a diverse incombenze. Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 1258 del 23 gennaio 2015, ha precisato che la responsabilità del datore di lavoro deve escludersi vista la condotta non collaborativa del lavoratore; inoltre, ai fini della configurabilità del mobbing sul lavoro, va provata la ricorrenza di una pluralità di condotte sorrette da un intento persecutorio dei confronti del lavoratore.

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INPGI: autorizzate in via provvisoria le agevolazioni per le assunzioni nel 2015

L'INPGI, nella Circolare n. 3 del 23 gennaio 2015, in merito alle misure di promozione dell'occupazione giornalistica a carico del Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all'editoria e in attesa del DPCM che definisca la ripartizione dello stanziamento per l'anno 2015, comunica che continuerà ad autorizzare le agevolazioni contributive per l'assunzione di giornalisti (professionisti, pubblicisti e praticanti) 'in possesso di specifiche competenze professionali nel campo dei nuovi media', alle condizioni e con le modalità indicate nella citata circolare INPGI n. 9/2014.Le aziende saranno autorizzate in via provvisoria all'applicazione delle agevolazioni contributive per le assunzioni avvenute nel 2015 e a loro scelta potranno:utilizzare gli sgravi dal momento dell'assunzione, con riserva di ripetizione del beneficio all'esito del nuovo DPCM;versare la contribuzione dovuta in misura intera, provvedendo poi - per il periodo arretrato - al recupero del beneficio nel momento in cui l'autorizzazione allo sgravio contributivo diverrà definitiva.

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